6 novembre 2015

Leggerezza, inganno o incapacità? (prima parte)

L’economia non è una scienza esatta, ma chiunque la professa sogna che lo sia. Tutti vogliono trovare la teoria perfetta, che funzionerà per sempre … L’avvento della finanza, la crescita del sistema finanziario globale e soprattutto la subordinazione dell’economia alla finanza hanno ristretto l’orizzonte degli economisti, riducendo l’intera scienza a una serie di formule matematiche … Negli ultimi 20 anni, gli economisti hanno lavorato principalmente in finanza perché gli stipendi erano da favola e nessuno poteva resistervi … Hanno un posto privilegiato (nei governi, nei consigli di amministrazione delle grandi società, nei media, nelle università) accanto ai potenti del mondo, ai quali suggeriscono azioni e strategie … Perché molti di loro non si sono accorti che la grande crisi (2007-08) era alle porte? Hanno detto bugie oppure la loro scienza ha dei limiti? … Nouriel Roubini, economista statunitense, nel 2005, è stato uno dei pochi a dire che la bolla immobiliare sarebbe scoppiata e avrebbe affondato l’economia … Sostanzialmente, tutto è nato dal mercato immobiliare. I prezzi delle case sono raddoppiati fino al 2006, quando hanno cominciato a crollare. Nella fase del boom (facilitato dalla politica di riduzione dei tassi di interesse USA), le banche hanno elargito con disinvoltura mutui, anche presso la clientela meno garantita (clientela subprime). Marketing aggressivo, credito immediato e possibilità di pagare la prima rata dopo due anni. Per alleggerire il rischio (sui prestiti concessi), le banche hanno creato il mercato delle cartolarizzazioni, cioè hanno trasformato in carta (ossia contratti negoziabili sui mercati) rapporti finanziari (mutui immobiliari) tradizionalmente non cedibili. Hanno cominciato a circolare titoli strutturati (ABS, CDO, CDS) a più livelli (derivati), di vario genere, il cui rendimento dipendeva dai pagamenti dei mutuatari. Tutto questo mercato dei debiti è stato prezzato dalle società di rating (Moody’s, Standard and Poor’s) il cui mestiere è proprio quello di valutare la qualità dei debiti. Tali compagnie si sono ben guardate dal dare l’allarme nel momento in cui questi titoli perdevano valore e rivelavano la loro drammatica tossicità per i bilanci delle banche. Quando la bolla è scoppiata, perché i tassi sono cresciuti e la domanda di case è diminuita, sono cominciate le prime insolvenze dei mutuatari … Il valore dei titoli è crollato e di conseguenza le banche che avevano la pancia piena di titoli tossici hanno accumulato perdite fino, in molti casi, a fallire … Il valore nominale dei derivati in giro per il mondo era pari 9 volte il PIL del pianeta. Per chi fa l’economista di mestiere non accorgersi di questa bolla è stata perlomeno una macroscopica distrazione …  C’è stato assenza di realismo o uso incontrollato e fine a se stesso della matematica? … 
(Roberto Petrini --- Processo agli economisti ---)

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