24 dicembre 2015

Senza appello.

Questa è, in primo luogo, la storia di una rivalità, che si manifestò proprio su una scacchiera, su quel riquadro che può sembrare ristretto solo a chi non voglia o non possa vederne la profondità: poiché si tratta invece di un mondo per nulla limitato e niente affatto innocuo, dal momento che ciò che vi si perpetua, avvalendosi di un atto creativo che a volte assume l’aspetto di un’autentica opera d’arte, è un’azione di inaudita violenza, una forma di omicidio bianco, inapparente, il cui esito viene riconosciuto e condiviso unicamente dai due contendenti. Non c’è nulla che leghi due persone quanto una seria sfida su una scacchiera. Esse diventano le opposte polarità di una creazione mentale che è opera di entrambi, ma in cui uno si annulla a vantaggio dell’altro. Non esiste più dura e inappellabile sconfitta di quella a cui va incontro in questo gioco; se ne porteranno i segni per tutta la vita. L’anima, come il corpo, non ha la capacità di riformarsi, e tutto ciò che in seguito potrà risvegliare il ricordo di questa mutilazione sarà violentemente osteggiato.
(Paolo Maurensig --- La variante di Luneburg ---)

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