Un singolo cittadino
italiano produce, in media, un po’ meno di 1,5 kg di rifiuti solidi al giorno …
La parte inorganica di per sé non
crea tanti problemi: non è combustibile e basta. Il problema sta nel fatto che
la frazione inorganica non è mai completamente separata da quella organica …
Prendiamo per esempio, una guantiera argentata, composta da uno strato di
cartone e un sottile strato di alluminio ... Scegliere quindi beni più
funzionali, più durevoli … significa meno scoria … La correlazione più
riciclo-meno inceneritore non è comprovata dalla realtà europea … le città che
eccellono nel riciclo e nella raccolta differenziata sono in Germania. Eppure,
qui, si riscontra la più alta concentrazione di inceneritori … Le strategie di
raccolta sono numerose, tanto che si fa fatica a elencarle … ma dipendono da
come gestiamo i rifiuti prima che vengano raccolti e da come intendiamo
smaltirli (riciclo, discarica o inceneritore)
… poi dipendono anche da come si sono andati formando i prodotti nel corso
degli anni … per esempio seguiamo l’evoluzione nella storia del contenitore per
il latte. Una volta c’era la bottiglia di vetro, poi la bottiglia di plastica,
poi il foglio di carta plastificato. Infine si è giunti al poliaccoppiato, cioè
due, tre, quattro sfoglie di diversi materiali mescolati, non miscelati … e in
linea di principio, tutto è ri-separabile; tuttavia si deve valutare quanto
l’operazione sia difficile tecnicamente e quindi quanto sia veramente fattibile
e quanto costi … La raccolta differenziata spinta potrebbe essere una soluzione
… se altrove funziona, perché non lo si fa dappertutto? Primo perché costa
molto … È anche una
questione di spazi … Ma soprattutto non siamo abituati a separare … alla base
c’è una questione di cultura ed
educazione … forse, allora, meglio una via di mezzo, una raccolta meno
spinta … una raccolta parzialmente differenziata … in un unico sacchetto,
quello secco (immarcescibile, che può essere raccolto meno
frequentemente, con conseguente risparmio economico), può andare ciò che
è combustibile e ciò che è facilmente separabile dal combustibile (in particolare il materiale inorganico, che pesa molto
di più e può essere attratto da una calamita) … in un altro sacchetto,
va tutto l’umido (più compatto) … Gran parte del secco va a finire
in centri di raccolta e separazione che producono combustibile derivato da rifiuto (Cdr), che sarebbe il combustibile
per gli inceneritori … Per trasportare questo materiale ed evitare inclusioni
organiche deperibili, si impacchetta il tutto in nastri polimerici e si
ottengono così le famose ecoballe,
che altro non sono che combustibile parcheggiato nei centri di trasferenza, depositi temporanei, in attesa di essere
traslocato altrove o di essere bruciato negli appositi impianti.
Temporanei è un eufemismo, perché le
attese, talvolta, sono molto lunghe … come è successo in Campania, dove si era
programmato di smaltire le ecoballe negli inceneritori-termovalorizzatori, ma i
ritardi nella costruzione di questi impianti hanno fatto accumulare una
spaventosa mole di ecoballe, che, in teoria, dovrebbero rappresentare una riserva
strategica di combustibile per l’inceneritore. In teoria, in pratica, no.
Perché tali ecoballe non derivano da una raccolta differenziata di solo
materiale secco … ma derivano da rifiuti indifferenziati e la loro capacità di
conservarsi nel tempo è decisamente dubbia … La stessa preoccupazione vale per
l’umido, nel cui sacchetto finisce tutta la frazione organica umida, ma anche
tessuti umidi, contenitori di cibi in polimeri porosi (polistirolo) difficili da pulire, piccoli oggetti compositi e,
purtroppo, pile e medicine … Si sbandiera talvolta la possibilità di formare, a
partire dalla frazione umida, un prodotto denominato compost (è un prodotto di
trasformazione della parte organica del rifiuto … si ha un valore merceologico,
nel senso che si può vendere e comprare … può servire come riempimento al posto
del terriccio, per le sue proprietà nutrizionali a base organica e di porosità,
per il giardinaggio in generale e per alcune applicazioni in agricoltura. Il
compost è il risultato di una forma di riciclo, perché riporta il materiale di
cui sono costituiti gran parte dei prodotti vegetali alla sua origine, cioè nel
terreno, per poi essere riciclato attraverso quest’ultimo. Il processo di
trasformazione è biotico-aerobico = cioè una grande miriade di batteri, alghe,
funghi, protozoi, insetti e vermi demoliscono e ossidano, in presenza di aria,
le grandi molecole dei carboidrati - proteine – grassi di cui sono costituiti i residui di cucina e del
giardino. Tali microrganismi crescono fin quando trovano alimento, si
stabilizzano e poi muoiono. Questo è il processo che rende putrescibile il
rifiuto organico fino a farlo diventare, alla fine, inerte = FOS = frazione organica stabilizzata …
il compostaggio avviene in presenza
di aria), che può essere usato come integratore del terriccio per
giardinaggio, in virtù del suo contenuto organico e di una certa quantità di
minerali assimilabili. Ma è lecito domandarsi se il contenuto di questo
sacchetto possa mai raggiungere il livello di purezza necessario … Dove andrebbero
a finire i materiali nocivi che la negligenza lascerebbe cadere nel sacchetto
umido? Pensiamo, per esempio, ai pannolini, in particolare al suo contenuto in
plastica … Insomma, il sacchetto umido sembra intrinsecamente non adatto al
compost, perché troppo facilmente esposto alla contaminazione …
(Antonio Cavaliere --- Il mucchio selvaggio ---)
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