Per quanto riguarda la
raccolta indifferenziata … è la
raccolta per antonomasia, basata sull'ignoranza e su preconcetti avversi a
qualsiasi forma di corretto smaltimento dei rifiuti. Essa mette insieme sia le
plastiche che hanno una durata paragonabile a quelle delle piramidi egizie, sia
i residui organici che si alterano in pochi giorni e sono infetti. È
l’indistinto che fa paura … L’atto inceneritivo è la riduzione in
cenere della parte inorganica dei rifiuti (eliminando
la parte organica per mezzo della combustione. Il combustibile, in questo caso,
è il rifiuto e l’ossidante ancora oggi
l’aria. Bisogna far entrare in contatto, in modo opportuno, questi due
reagenti: Cdr – solido - e l’aria – gassosa – I prodotti
dell’incenerimento sono vapore acqueo, anidride carbonica e ceneri) … Se
dal punto di vista tecnico un inceneritore (è un
impianto di combustione che brucia rifiuti solidi urbani = RSU. Il contenuto di azoto, zolfo, cloro e metalli pesanti negli
RSU è ben più rilevante di quello presente nei combustibili fossili
convenzionali. Per cui tale combustione produce una varietà e una quantità di
metalli e di inquinanti organici persistenti come gli IPA = idrocarburi policiclici aromatici --- i PCB = policlorobifenili = sostanze chimiche organiche clorurate ---
le diossine = composti chimici
tossici --- i cui effetti sulla salute sono drammatici … nel breve termine,
avvelenamento … a lungo termine, cancerogeni e mutageni. Tali sostanze
persistono a lungo nell'ambiente a causa della loro stabilità e scarsa reattività … per cui si accumulano nell'aria, nell'acqua e nel suolo
contaminandoli. La quantità di diossine emessa dall'inceneritore dipende dal
quantitativo di cloro e di metalli originariamente contenuti nel rifiuto.
Inoltre, più grandi sono le dimensioni dell’impianto, più l’impatto ambientale
è rilevante) ed un termovalorizzatore sono due impianti simili, dal
punto di vista pratico la differenza è sostanziale: con la termovalorizzazione c'è un ritorno economico importante, perché
l’impianto si può ripagare in parte con la vendita dell’energia prodotta ed è
produttivo. Nel caso dell’inceneritore,
questo risvolto economico non c’è, anzi, l’impianto può contare solo sui soldi
ricavati dalla vendita del servizio di smaltimento o tutt'al più di sovvenzioni
pubbliche. I cittadini diffidano … in genere, è opinione comune che il
cittadino medio sia più ignorante della classe dirigente e che la classe
dirigente sia disposta a mentire … Dove sono i politici e i tecnici pronti a
giurare o a scommettere che si può vivere in tutta tranquillità vicino a un
inceneritore? Probabilmente esistono delle persone in buona fede che potrebbero
affermare una cosa del genere … ma ai giorni nostri la catena delle
responsabilità è così parcellizzata che è difficile trovare un singolo
responsabile. Poi non si taglia la testa a nessuno, al massimo si fa carriera …
Per l’inceneritore, per esempio, la
produzione di diossine e del materiale organico nocivo può essere ridotto al
minimo accettabile, a condizione che il cloro immesso sia sempre sotto un certo
valore e che le condizioni operative non vengano alterate a causa di
particolari incidenti. Lo stesso vale per le discariche (nella storia dell’umanità
il modo più naturale di disfarsi dei rifiuti è sempre stato quello di prenderli
e sotterrarli da qualche parte. Da questo
semplice gesto deriva il metodo di smaltimento più antico, quello delle
discariche. In America esistono ancora grandi discariche terrestri poiché, a
differenza dell’Europa, li hanno spazi enormi e deserti … per cui è facile
capire perché esistono minori pressioni ad abbandonare la discarica, anche in
virtù del minor costo della terra. Il fattore economico ha un peso rilevante e
gli amministratori locali sanno che non sempre conviene costruire gli
inceneritori, poiché il loro costo è circa il doppio di quello del conferimento in discarica. Oggi le
discariche sono meno precarie di una volta. Si sono evolute e possono essere
quasi totalmente impermeabili nella parte inferiore, per cui poco o niente va a
disperdersi nel sottosuolo. Sono inoltre dotati di sistemi per lo smaltimento dei liquidi e dei gas che
generano. Possiamo definire una discarica una sorta di reattore
chimico-biologico, in cui una serie di microrganismi alterano la composizione
chimica della parte organica ---
bucce, foglie, giornali, residui di cibo, feci, urea --- mentre la parte inorganica --- metalli, vetri e tutto
ciò che non è putrescibile – e la piccola frazione di organica vengono
compresse e solo parzialmente alterate. Il materiale
organico si trasforma in prodotti solidi, liquidi e gassosi … In genere, il
residuo solido che si ritrova in discarica è formato, prevalentemente, da
materiale inorganico e, in piccola arte, da un residuo di organico). La
loro impermeabilizzazione è in teoria resistente a quasi tutte le
sollecitazioni meccaniche e chimiche, basta che non vengano immesse, per caso o
per dolo, sostanze corrosive in quantità non previste …
(Antonio Cavaliere --- Il mucchio selvaggio ---)
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