Spesso un esame richiesto senza un’indicazione specifica, solo per
togliersi un dubbio, ha evidenziato qualche anomalia, di per sé comune e non
pericolosa ... ma questa imperfezione, che potrebbe causare una malattia vera e
propria, ha ridotto la serenità dei
soggetti coinvolti che diventano vittime di una nuova epidemia silente e
invalidante: l’ansia della buona salute
... Eppure molti medici prescrivono
esami e trattamenti come se la ricerca dell’oggettività di un dato di
laboratorio o di un’immagine radiografica potesse chiarire ogni dubbio e
risolvere qualsiasi problema. La verità
è che gli esseri umani non sono perfetti e si portano appresso qualche
anormalità ... Oramai le apparecchiature sono così sensibili che rilevano
anomalie prive di alcun significato patologico ... La tendenza prevalente è quella di intervenire con il risultato che
la stragrande maggioranza delle persone subirà gli effetti collaterali di una terapia inutile e qualcuno ne trarrà,
chissà quando, un beneficio ... La medicina moderna parte dal presupposto che
tutte le malattie siano originate da un’alterazione biologica. Il nostro benessere dipende anche da tanti
altri fattori che non sono indagabili con esami di laboratorio e non sono
curabili con le medicine e gli interventi chirurgici: il lavoro, le relazioni
personali, le condizioni economiche, l’ambiente in cui viviamo, le emozioni, i
sentimenti, le speranze. Spesso queste sono le cause primarie del malessere. Eppure molte persone vanno dal medico per qualunque disagio, alla ricerca
di spiegazioni e rimedi. In questo modo si mettono il cappio al collo,
facendosi prescrivere esami probabilmente inutili e innescando una cascata di accertamenti
e cure che nella maggior parte dei casi non risolveranno il problema, ma
faranno crescere l’ansia ... Più si
cerca, più aumentano le probabilità di trovare qualcosa e sarà difficile
stabilire se quell'alterazione sia la vera causa del disturbo lamentato o se si
tratti di un riscontro del tutto accidentale e senza conseguenze future ... Se
ci si rivolge a un medico lamentando un disturbo, è probabile che si esca dall'ambulatorio
con una prescrizione di esami e di medicine, dal momento che la formazione universitaria è indirizzata
a individuare una causa da rimuovere e non a capire la complessità del disagio
che il paziente esprime con un sintomo ... Tutto bene se gli esami fossero innocui e individuassero sempre la presenza di
una malattia. Invece sono malandrini
e segnalano quello che non è normale, senza distinguere ciò che è irrilevante,
su cui è bene sorvolare, da ciò che è probabilmente patologico, su cui è meglio
avviare ulteriori accertamenti ... Nel complesso la medicina attuale produce grandi benefici e dobbiamo essere grati
a tutti coloro che hanno investito energie e risorse economiche ottenendo
risultati inimmaginabili... Come sempre però
ogni medaglia ha il suo rovescio e questa mole di esami e trattamenti,
quando mal utilizzati, crea l’illusione
di poter individuare qualunque problema, di poter curare tutto ...
Paradossalmente ci troviamo in uno stato
di maggiore incertezza, di minor felicità e di insoddisfazione per le
nostre condizioni di vita ... Tutto questo annulla
la percezione del limite e rende legittima ogni richiesta di salute, che se
non viene arginata e soddisfatta, diventa patologica e produce frustrazioni,
malesseri, angosce fino ad avvelenare l’esistenza ... Non fa male ricordare ogni tanto che la morte è inevitabile, che la
maggior parte delle malattie non può essere guarita, che gli antibiotici non
servono a curare l’influenza, che le protesi artificiali si possono rompere,
che gli ospedali sono luoghi pericolosi, che tutte le medicine hanno effetti
indesiderati, parecchie offrono benefici marginali e talvolta non funzionano
del tutto, che i test di screening non sono perfetti ma forniscono sempre una
quota di falsi negativi e di falsi positivi ... È difficile vivere
con l’incertezza, soprattutto quando si tratta della nostra salute.
(Marco Bobbio --- Troppa medicina. Un uso eccessivo può nuocere alla salute ---)
Nessun commento:
Posta un commento